Luca Padroni è nato a Roma nel 1973.

Da bambino, grazie ai viaggi insieme alla madre, trascorre lunghi periodi nei paesi africani (Mozambico, Sudan, Namibia), pur continuando a studiare a Roma.
Dopo il liceo, Padroni si trasferisce a Canterbury, per frequentare il Kent Institute of Art and Design, e successivamente viene ammesso alla Slade School of Fine Art dell’University College London. Particolarmente importante sarà l’influenza degli artisti e degli insegnanti che incontra durante i suoi studi allo Slade, come Frank Auerbach, Ian Uglow, John Davis, Bruce MClean e Timothy Hyman.
Nel 1996 vince una borsa di studio per un programma di scambio negli USA e trascorre un semestre presso la School of the Art Institute di Chicago; conseguita la laurea in Belle Arti, BA (Hons) nel 1998, rientra per due anni a Roma. Nel 2001, tramite una borsa di studio Fulbright, trascorre un semestre al Master presso il San Francisco Art Institute, USA, ma decide di tornare definitivamente a Roma e fonda il suo studio nel Rione Monti.

In questo periodo Padroni trascorre molto tempo in alcune zone di Roma, come l’Esquilino, Piazza dei Cinquecento e la stazione Termini, dove esegue numerosi studi dal vivo. È l’esperienza e l’atmosfera di questi spazi affollati, multiculturali e pieni di affascinanti contrasti che l’artista assimila e traspone nelle opere di quel periodo, e che espone in più occasioni tra il 2001 e il 2005. Sono mostre ricche di tele piene di inserti, automobili, strade e persone in movimento, dove l’architettura reale si sovrappone a figure e scene che vengono rielaborate attraverso una visione introspettiva, e il dinamismo della città è enfatizzato dalla velocità dello sguardo dell’artista. “Il giorno del Giuramento” fa parte di questa serie di dipinti, presentato nel 2005 alla XIV edizione della Quadriennale di Roma, presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna.

In questi anni, pur proseguendo la sua pittura materica, emotiva e figurativa, Padroni inizia una nuova ricerca che riguarda i treni e il senso della velocità e del movimento, basata principalmente su uno stile più rigoroso, e su un uso più controllato del colore e distillazione di forme alla loro geometria essenziale.

Anche se apparentemente in contrasto con la sua precedente produzione, le opere che vengono prodotte in questi anni sono il risultato della stessa intensità di osservazione del mondo e della stessa percezione emotiva degli eventi della vita di prima; in un’intervista a Marco Tonelli, l’artista afferma: “C’è sicuramente un’astrazione dall’esperienza immediata della strada, ma penso che la mia conoscenza personale di questi luoghi sia fondamentale per ottenere immagini così rielaborate. L’osservatore, però, è sempre una persona che si trova allo stesso livello dei treni, cammina davanti a queste prospettive, vedendole scappare e sentendosi ipnotizzata (…)”

Negli anni successivi Padroni continua a indagare le possibilità della pittura concentrandosi su un nuovo terreno, dedicato ai crateri: enormi voragini in cui le forme e le forze della natura si intrecciano con l’esperienza personale dell’artista, come la nascita del figlio. Si tengono diverse mostre personali, come Earth! alla Galleria Trecinque di Rieti, e Fire Walk with Me alla galleria Il Segno, entrambi nel 2010, e Oltre il trompe-l’oeil alla galleria L’Attico.

In anni più recenti si è concentrato su una serie di opere denominate “paesaggi astrali”, opere evocative e visionarie presentate nel 2012 alla galleria The Office Contemporary Art; spiega l’artista: “Mi affascinava l’idea di introdurre l’idea del concepimento nel titolo, ma in senso lato. Quel momento in cui ha luogo un processo, e prima che si compia. Quando ancora non sai cosa sarà”. Sullo stesso tema, gli assoli “Contemplations” alla Sala Santa Rita e Biografie Visionarie, alla galleria Wunderkammern di Roma.

Luca Padroni è stato finalista del Premio Terna nel 2010. Le sue opere fanno parte di diverse collezioni pubbliche, tra cui la Certosa di San Lorenzo, la Padula, il Museo Civico di San Gimignano ei Musei Capitolini di Roma.