IL DONO
Matteo Lucca
Dal 26 marzo al 28 maggio 2022
La sua ricerca artistica si muove attraverso l’utilizzo di diversi approcci espressivi. Insieme alla terracotta e ad approcci performativi, il suo intento è quello di attivare una riflessione sull’umano. Negli ultimi anni concentra il suo lavoro, sull’utilizzo del pane come materia prima per la realizzazione delle sue opere.
Da sempre attento al tema del corpo, nelle sue sculture il pane va inteso come simbolo del nutrimento, dell’offerta, ma anche come simbolo di unione, di amicizia e di legami.
L’uomo di pane si dona offrendo il suo corpo, superando il proprio ego, connettendosi all’altro, alla terra e alla natura tutta.
La materia pane, quando prende forma di corpo, racconta l’uomo attraverso i suoi significati e la sua storia. Il corpo, viceversa, si espone e si racconta nella forma della materia. Da questa intersezione nasce qualcosa di altro: il pane non è solo cibo, ed il corpo non è solo un corpo. La loro unione è un incipit di un racconto sulla natura umana, e sull’esistenza complessa, tra lo spirituale e il materiale, nelle variabili imposte dal Caso e dalla sua imprevedibilità.
“Ad oggi le parole chiave del mio approccio sono: affidarsi ed inciampo. quello che mi interessa ora è innescare la miccia di un processo potenzialmente autonomo nel quale in parte affidarmi ed essere osservatore di ciò che accade. L’affidarsi è anche nell’accogliere l’inciampo, l’inaspettato e fare tesoro di questa cosa come valore centrale dell’opera e come luogo di osservazione e comprensione.
Durante il processo il mio ruolo è quello di assecondare il naturale dispiegarsi degli eventi coi quali sono in dialogo. A livelli diversi il mio compito è quello di creare il territorio adatto e predisporre le condizioni.
Nel caso delle opere in pane si tratta per esempio di disporre il pane negli stampi e seguire la cottura, ma quello che accade mentre l’opera lievita e cuoce non dipende più da me”. (Cit. Matteo Lucca)
Foto: Alberto Ravenna