Monotipi e Vetri

Tristano di Robilant

Dal 03 Ottobre al 29 Novembre 2024

Siamo lieti di presentare in galleria la mostra personale “Monotipi e vetri”, di Tristano di Robilant. In occasione di questa sua terza mostra a Napoli, l’artista proporrà cinque sculture in vetro ed otto monotipi su carta.

Le sculture realizzate in collaborazione con il maestro vetraio Andrea Zilio presso la fornace l’Anfora a Murano, sono il risultato del sodalizio tra l’artista e il maestro vetraio, che prosegue dal 2005. Le sue opere grazie alla trasparenza del vetro, mettono in un sapiente equilibrio, forme luce e colore, rimandando ad arcaismi, se pur fortemente contemporanei. Forme prive di irregolarità, esaltate dai colori e dalla trasparenza della materia, prendono nome da un vasto archivio di influenze letterarie, filosofiche e storiche. Ad accompagnare i vetri, saranno esposti una serie di monotipi realizzati a Verona con la collaborazione della stamperia d’arte Belardinelli. I monotipi, che in alcuni casi sembrano studi delle sculture e in altri evocazioni di paesaggi immaginari, sono realizzati con colori ad olio su carta. L’immagine viene inizialmente dipinta e lavorata su una lastra in plexiglas. Dopodiché la lastra viene passata attraverso il torchio e pressata su un foglio di carta. I lavori non sono un’edizione, sono lavori unici per questo il nome: monotipi. Anche in queste opere si avverte la suggestione della trasparenza e della fluidità del vetro.


CROMA

Eliel David Pérez Martínez

Dal 16 Maggio al 12 Luglio 2024

Gallerie Riunite ha il piacere di annunciare che il 16 Maggio 2024 verrà inaugurata la mostra “CROMA” del giovane artista messicano Eliel David Pérez Martínez.

La mostra è accompagnata da un testo di Lucrezia Odorici e gode del patrocinio dell’Ambasciata del Messico e del Consolato del Messico a Napoli.

Sarà visitabile fino al 12 Luglio 2024.

“Il semplice guardare una cosa non ci permette di progredire. Ogni guardare si muta in un considerare, ogni considerare in un riflettere, ogni riflettere in un congiungere.

Le Gallerie Riunite presentano CROMA, un’esposizione personale di Eliel David Pérez Martínez con parte della più recente produzione pittorica realizzata nel suo studio di Città del Messico. La mostra ci propone l’incontro fra due realtà, il Messico terra d’origine e Venezia dove si è formato, attraverso le tonalità vive nei dipinti dell’artista.

Il lavoro di Martínez si presenta con pattern in festa, dove a volte sembra riconoscere la fantasia di un tessuto o una texture particolare. Ad un primo sguardo, le campiture dai colori vivi sembrano formare dei mondi astratti sulla superficie, una stratificazione di segni che interagiscono tra loro. Gli elementi dipinti sono vari, multiformi, ognuno con una propria identità. Alcuni sembrano incerti, altri più decisi e dai contorni netti. Tondi e morbidi o serpeggianti come un fulmine. Attraverso un gioco di bilanciamenti tra chiari e scuri, Martínez crea nuovi spazi e profondità. Delle composizioni sembrano ricordare una foresta pluviale, altre un fiume.

L’intera natura si rivela attraverso il colore.

Goethe ci insegna che è anche l’oscurità l’elemento fondamentale per conoscere il mondo visibile. Allora proviamo a chiudere gli occhi e pensare ad un vaso di fiori. Che ci siano rose, tulipani, il vaso alto o basso, lo stiamo vedendo, è davanti a noi nonostante l’assenza di luce e l’oggetto stesso. Anche nei dipinti di Martínez convergono degli opposti, un’antitesi, due luoghi temporalmente e geograficamente distanti: gli anni dell’adolescenza nella sua terra natia e gli anni di formazione passati nella laguna di Venezia.

Il Messico caotico, retto da più sistemi e privo di una purezza, si incontra con Venezia, città salmastra, d’inverno avvolta nella nebbia fitta che i primi raggi del sole la illuminano esaltandone la precisione idilliaca. Queste terre opposte per colori e peculiarità, non si mescolano nei dipinti dell’artista, mantengono ognuna la propria forte identità andando a dialogare in modo armonico con l’altra con un nuovo linguaggio pittorico, attraverso le tonalità che più le rappresentano producendo una nuova immagine. Come un’operazione di taglia e cuci, l’artista genera un connubio tra le sue realtà, quella Latino-americana e quella Europea, creando una nuova narrazione.”

(Testo di Lucrezia Odorici)